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Pane d’api

17 Novembre 2016 - 08:38 CET Categoria: Alimentazione A+ / A-

Il pane d’api: cos’è

Il pane d’api è polline crudo, maturato nelle cellette dell’alveare.

polline nelle cellette

polline nelle cellette

Il polline fresco non potrebbe conservarsi all’aria ed ammuffirebbe velocemente. Per questo motivo le api devono lavorarlo, aggiungendo gli enzimi necessari a farlo conservare a lungo. Questi enzimi, uniti ai microorganismi presenti nell’aria ed all’alta temperatura dell’alveare, trasformano il polline grezzo in pane d’api.

pane d'api

pane d’api

Per le api costituisce una fonte di alimentazione primaria ed e’ piu’ energetico del polline grezzo (che le api raccolgono dai fiori).

Per l’uomo, e’ piu’ tollerabile del polline fresco e se ne consiglia l’utilizzo, rispetto a quello grezzo, ai soggetti allergici ai pollini.

Il pane d’api: come nasce

Il polline grezzo, raccolto dalle api bottinatrici, viene poi stoccato nelle cellette dalle api operaie.

palline-di-polline-grezzo

palline-di-polline-grezzo

polline grezzo nelle cellette

polline grezzo nelle cellette

Qui il polline grezzo, con miele e cera e per effetto degli enzimi aggiunti dalle api, dei microrganismi presenti e per l’alta temperatura dell’alveare, subisce una serie di processi biochimici e strutturali, trasformandosi, dopo circa 3 mesi, in pane d’api.

pane d'api in maturazione

pane d’api in maturazione

Il pane d’api: come si estrae

A differenza del polline grezzo, che viene raccolto fuori dell’alveare, il pane d’api si estrae dai favi.

La tecnica piu’ semplice prevede la sua estrazione manuale. Il favo, a temperatura ambiente o dopo averlo congelato, viene rotto e si raccoglie il pane, separandolo dalla cera. Viene messo in un setaccio a maglie abbastanza larghe da far cadere la cera e trattenere i cilindretti di pane. Dopo essere stato setacciato per bene, viene fatto essiccare a bassa temperatura, per eliminare l’umidita’ residua. A questo punto e’ pronto per il confezionamento. La sua durata nella confezione e’ di circa 4 anni.

In commercio si trovano alcune apparecchiature per automatizzare il processo. Una di queste frulla i pezzi di favo congelato e separa la cera con un forte getto d’aria, facendo uscire il pane d’api quasi del tutto pulito. Poi si procede come nella procedura a mano per le fasi successive.

macchina per estrazione del pane d'api

macchina per estrazione del pane d’api

Informazioni nutrizionali sul Pane d’api

Oltre alle qualità di polline, il pane d’api ha caratteristiche specifiche, tra cui il suo elevato contenuto di zuccheri semplici, enzimi, fibre ed amminoacidi.

Per la sua acidità, il pane d’api è facilmente assimilabile dal nostro organismo.

Rispetto al polline, il suo valore nutrizionale è ancora più alto.

 Valori medi per
100 g
 Porzione di
100 g
DGR
Dose giornaliera
raccomandata
% della DGR
a porzione
 Valore calorico 364 kcal 364 kcal  2000 kcal 18%
 Valore energetico
1524 KJ 1524KJ
 Proteine 22.5 g 22.5 g 50  g 45%
 Glucidi

di cui zuccheri

36.3 g

26.6 g

36.3 g

26.6 g

260 g

90  g

13%

30%

Lipidi

saturi

mono insaturi

polinsaturi

Omega 3

Omega 6

grassi idrogenati

9.8 g

2.75 g

2.15 g

4.91 g

3.33 g

0.64 g

0.38 g

9.8  g

2.75 g

2.15 g

4.91 g

3.33 g

0.64 g

0.38 g

70  g

20  g

34  g

16  g

2.2  g

14  g

 

14 %

14 %

6 %

31 %

151%

5 %

 

 Fibre 20.2 g 20.2 g 25  g 81%
Sali minerali

Sodio

tracce

tracce

tracce

tracce

6.0 g

2.4 g

0 %

0 %

Il pane d’api è raccomandato per essere consumato senza problemi da persone che potrebbero avere una certa sensibilità ai vari tipi di polline.

Può anche aiutare il corpo ad abituarsi al consumo di polline grezzo.

E’ utile anche alle persone che hanno problemi intestinali. Il suo caratteristico sapore agrodolce, dovuto alla fermentazione, lo rende ancora più efficace del polline per i disturbi del fegato.

Pane d’api: quale scegliere?

 Sul mercato italiano ne arriva molto dall’estero, soprattutto dalla Francia e dalla Lituania, ma anche da altri paesi dell’est europeo, dove e’ molto conosciuto.
Ho anche letto di un pane d’api che viene direttamente dall’Himalaya.

Ora, a prescindere dalla bontà o dalla purezza del pane d’api importato, e’ preferibile consumare quello italiano. Anzi, sarebbe preferibile consumare quello prodotto nella stessa zona in cui si vive. Come i prodotti a Km. Zero, dovrebbe provenire dallo stesso ambiente in cui viviamo.

Se conoscete un apicoltore nella vostra zona, provate a chiedere direttamente a lui il pane delle api in favo. Vedrete che sarà sicuramente salutare per voi, anche se non viene dall’altra parte del mondo.

Last Updated on 18 Novembre 2016 by OrsoMiele

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